Una fantastica visione al limite del reale.
La struttura ormai è un arredo importante della città e la ripresa fotografica ne trasmette: l’importanza, la dinamica, le linee, i colori.
Le condizioni di luce della notte esaltano il complesso nelle sue molteplici forme architettoniche.
Giancarlo è fotografo capace di rappresentare, esaltare il soggetto con dose giusta ed anche in questo caso ci è riuscito in modo magnum.
Bruno Colalongo
Dal sito di questo autore ho copiato la splendida frase di Mario Giacomelli, che credo riassuma in modo significativo (anche alla luce di tutte le altre immagini del sito) la fotografia di Giancarlo Malandra:
“Prima di ogni scatto c’è uno scambio silenzioso tra oggetto e anima, c’è un accordo perché la realtà non esca come da una fotocopiatrice, ma venga bloccata in un tempo senza tempo per sviluppare all’infinito la poesia dello sguardo che è per me forma e segno dell’inconscio.”
Ho pensato tante volte di fotografare “la città”. Ma non sapevo da che parte incominciare, se non limitandomi ad una fotografia di documentazione o “provando a stupire con effetti speciali”.
Nelle foto di Malandra, invece, il colore, la forma, magari la sgranatura o il mosso, ecc., sono finalizzati all’idea creativa. Il reale in questo caso è solo uno spunto, un pretesto, che l’autore recepisce, elabora e poi trascrive, utilizzando un linguaggio fotografico consapevole e maturo, per esprimere effettivamente “l’idea”, la poesia, la percezione del suo inconscio.
In questa immagine, in particolare, apparentemente non c’é il massimo livello espressivo dell’autore, che invece si riscontra sul sito. Forse perché il soggetto è già molto sfruttato. Ma il suo approccio particolare e personale in ogni caso si riscontra.
In ogni caso, è eloquente e da elogiare il suo prestarsi con modestia al nostro giudizio.
Quella di Malandra è arte.
Antonino Tutolo
Trasfigurare, portare su un altro piano: una capacità di vedere non comune, dare significati inclusi ma non percepibili da tutti: un’immagine originale, una visione poetica senza troppa spasmodicità di postproduzione: ecco una Fotografia.
Domenico Brizio
Se non vado errato questa foto ha avuto qualche riconoscimento ma non ricordo dove… o forse mi sto sbagliando con una simile… resta il fatto che è una visione molto particolare e fa intendere il buon occhio fotografico dell’autore… complimenti
Antonio Perrone
Lo sguardo rimane immediatamente agganciato a quei due tubi per non cadere nel nero profondo della notte, nell’acqua scura…e si lascia scivolare su di essi, fino a giungere sulla terra ferma, indistintamente illuminata, distorta, ma solida, cemento e ferro.
E’ un bel viaggio dell’immaginazione, al limite tra il reale e la fantascienza.
Elisabetta Moschetto
La trovo pressochè perfetta, anche le distorsioni prospettiche dovute credo al grandangolare contribuiscono a rafforzare il messaggio implicito nel titolo, nell’about ed ovviamente nell’immagine. Complimenti!
marco furio perini
La presenza delle due grosse strutture tubolari che si dipartono dalla città sullo sfondo, e l’ulteriore sbilanciamento dei rapporti dimensionali dovuto all’appropriato uso di una lente grandangolare rendono ancora più efficace la sensazione di trovarsi di fronte a due tentacoli che tentano di ghermire l’osservatore. I tentacoli sono controllati dalla città attraverso quel palo verticale di colore rosso: rosso come gli occhi di un predatore nell’attimo fatale per la preda.
Ottima composizione ed ottimo sfruttamento del contesto e dell’ottica usata: la realtà non è assolutamente uscita come da una fotocopiatrice!
Luca Tedeschini
Vi ringrazio per aver dedicato del tempo alla mia fotografia.
Un bellissimo blog dove discutere di fotografia in serenità e imparare tante cose!
Grazie ancora.
Mi piace, sembra qualcosa di spaziale (Noemi)
Ho l’impressione di essere davanti ad un drago cinese (Federica)
L’inquadratura mette in risalto l’imponenza dell’opera (Claudia)
Sembra di essere in una città spaziale (Franco)
Un’ottima interpretazione per l’ultimo mostro di cemento di Pescara (Paolo)
Complimenti….bellissima!(Roberta)
Una fantastica visione al limite del reale.
La struttura ormai è un arredo importante della città e la ripresa fotografica ne trasmette: l’importanza, la dinamica, le linee, i colori.
Le condizioni di luce della notte esaltano il complesso nelle sue molteplici forme architettoniche.
Giancarlo è fotografo capace di rappresentare, esaltare il soggetto con dose giusta ed anche in questo caso ci è riuscito in modo magnum.
Bruno Colalongo
Bellissima fotografia, concordo completamente con quanto scritto da Bruno.
Maurizio Tieghi
Dal sito di questo autore ho copiato la splendida frase di Mario Giacomelli, che credo riassuma in modo significativo (anche alla luce di tutte le altre immagini del sito) la fotografia di Giancarlo Malandra:
“Prima di ogni scatto c’è uno scambio silenzioso tra oggetto e anima, c’è un accordo perché la realtà non esca come da una fotocopiatrice, ma venga bloccata in un tempo senza tempo per sviluppare all’infinito la poesia dello sguardo che è per me forma e segno dell’inconscio.”
Ho pensato tante volte di fotografare “la città”. Ma non sapevo da che parte incominciare, se non limitandomi ad una fotografia di documentazione o “provando a stupire con effetti speciali”.
Nelle foto di Malandra, invece, il colore, la forma, magari la sgranatura o il mosso, ecc., sono finalizzati all’idea creativa. Il reale in questo caso è solo uno spunto, un pretesto, che l’autore recepisce, elabora e poi trascrive, utilizzando un linguaggio fotografico consapevole e maturo, per esprimere effettivamente “l’idea”, la poesia, la percezione del suo inconscio.
In questa immagine, in particolare, apparentemente non c’é il massimo livello espressivo dell’autore, che invece si riscontra sul sito. Forse perché il soggetto è già molto sfruttato. Ma il suo approccio particolare e personale in ogni caso si riscontra.
In ogni caso, è eloquente e da elogiare il suo prestarsi con modestia al nostro giudizio.
Quella di Malandra è arte.
Antonino Tutolo
Trasfigurare, portare su un altro piano: una capacità di vedere non comune, dare significati inclusi ma non percepibili da tutti: un’immagine originale, una visione poetica senza troppa spasmodicità di postproduzione: ecco una Fotografia.
Domenico Brizio
Se non vado errato questa foto ha avuto qualche riconoscimento ma non ricordo dove… o forse mi sto sbagliando con una simile… resta il fatto che è una visione molto particolare e fa intendere il buon occhio fotografico dell’autore… complimenti
Antonio Perrone
Bellissima foto!!! …tra sogno e realtà… direi quasi surreale
Ottavio Perpetua
Lo sguardo rimane immediatamente agganciato a quei due tubi per non cadere nel nero profondo della notte, nell’acqua scura…e si lascia scivolare su di essi, fino a giungere sulla terra ferma, indistintamente illuminata, distorta, ma solida, cemento e ferro.
E’ un bel viaggio dell’immaginazione, al limite tra il reale e la fantascienza.
Elisabetta Moschetto
La trovo pressochè perfetta, anche le distorsioni prospettiche dovute credo al grandangolare contribuiscono a rafforzare il messaggio implicito nel titolo, nell’about ed ovviamente nell’immagine. Complimenti!
marco furio perini
Non mi resta che concordare con tutti ed aggiungere i miei complimenti a Giancarlo Malandra.
La presenza delle due grosse strutture tubolari che si dipartono dalla città sullo sfondo, e l’ulteriore sbilanciamento dei rapporti dimensionali dovuto all’appropriato uso di una lente grandangolare rendono ancora più efficace la sensazione di trovarsi di fronte a due tentacoli che tentano di ghermire l’osservatore. I tentacoli sono controllati dalla città attraverso quel palo verticale di colore rosso: rosso come gli occhi di un predatore nell’attimo fatale per la preda.
Ottima composizione ed ottimo sfruttamento del contesto e dell’ottica usata: la realtà non è assolutamente uscita come da una fotocopiatrice!
Luca Tedeschini
Vi ringrazio per aver dedicato del tempo alla mia fotografia.
Un bellissimo blog dove discutere di fotografia in serenità e imparare tante cose!
Grazie ancora.
Giancarlo Malandra
Mi piace, sembra qualcosa di spaziale (Noemi)
Ho l’impressione di essere davanti ad un drago cinese (Federica)
L’inquadratura mette in risalto l’imponenza dell’opera (Claudia)
Sembra di essere in una città spaziale (Franco)
Un’ottima interpretazione per l’ultimo mostro di cemento di Pescara (Paolo)
Complimenti….bellissima!(Roberta)
Corso di Fotografia Aternum