ok….immagine classica che + classica nn si può ma….
ci sono degli elementi “moderni” che me la fanno risultare + simpatica.
la barchetta li in fondo solitaria raminga e sopratutto centrale, il taglio verticale con tanto tanto mare, la sottoesposizione che fa molto notte cinematografica.
foto banale?
mah…sembrerebbe invece la cura della profondità di campo e nitidezza, la pulizia, lo studio geometrico etc etc la rendono michelazzolesca!!!
HAAAAAAhahaha michelazzolesca!
che neologismo.
we alessandro cos’è un messaggio subliminale x dire che vuoi una vacanza?????????
sì una vacanza non sarebbe male, ma arriverà di sicuro.
Grazie per il tuo commento e per il tuo neologismo!
Aspetto di vedere tue nuove immagini
Alessandro
Se sono ricordi così trattati vanno verso l’angoscia più che alla gioia, ma ognuno è libero di vivere la forza della natura in accordo con la propria indole.
Il soggetto è la superficie del mare più prossima al centro della fotografia e la sua turbolenza segnata da cerchi concentrici, poi viene il resto: il natante non ha forza, è sfondo. (imho)
Il mare , mare ,mare mare !!! è lì maestoso e imperante , come sempre , noi siamo infinitamente piccoli ,invisibili al suo confronto – la foto, a volte imperfetta, sottoesposta trattiene in sé un’atmosfera diversa , una forza espressiva che coinvolge anche chi guarda l’immagine , senza aver vissuto quella esperienza , quel momento , quello stato d’animo , a me piace ciao franca
La scelta formale mi ricorda l’estetica dei fumetti d’avventura anni ’80 realizzati con l’inchiostro nero.
La verticalità accentuata riempita di un “mare verticale” tutto nero costruisce un’immensità illuminata solo da un’ipotetica e luminosissima luna piena al culmine della quale galleggia, più che navigare, una barchetta.
Nell’insieme, trovo il risultato interessante, ma solo dal punto di vista grafico.
Anche in questo caso il titolo e pensierino con dedica dell’autore non sono molto in sintonia con quanto racconta la fotografia, che rimane comunque un discreto lavoro in un drammatico bianco & nero. Qualcuno potrebbe sognare bagni estivi in mare scuro di petrolio ed esserne felice. La fotografia con i toni cupi mi rimanda a quelle in auge negli anni settanta, oppure ai primi film di Antonioni (l?avventura).
ok….immagine classica che + classica nn si può ma….
ci sono degli elementi “moderni” che me la fanno risultare + simpatica.
la barchetta li in fondo solitaria raminga e sopratutto centrale, il taglio verticale con tanto tanto mare, la sottoesposizione che fa molto notte cinematografica.
foto banale?
mah…sembrerebbe invece la cura della profondità di campo e nitidezza, la pulizia, lo studio geometrico etc etc la rendono michelazzolesca!!!
HAAAAAAhahaha michelazzolesca!
che neologismo.
we alessandro cos’è un messaggio subliminale x dire che vuoi una vacanza?????????
Grazie Donatella,
sì una vacanza non sarebbe male, ma arriverà di sicuro.
Grazie per il tuo commento e per il tuo neologismo!
Aspetto di vedere tue nuove immagini
Alessandro
Un mare nerissimo, angoscioso. Solo la piccola barca lontana ci ancora al reale. Saranno pirati?
Se sono ricordi così trattati vanno verso l’angoscia più che alla gioia, ma ognuno è libero di vivere la forza della natura in accordo con la propria indole.
Il soggetto è la superficie del mare più prossima al centro della fotografia e la sua turbolenza segnata da cerchi concentrici, poi viene il resto: il natante non ha forza, è sfondo. (imho)
Il mare , mare ,mare mare !!! è lì maestoso e imperante , come sempre , noi siamo infinitamente piccoli ,invisibili al suo confronto – la foto, a volte imperfetta, sottoesposta trattiene in sé un’atmosfera diversa , una forza espressiva che coinvolge anche chi guarda l’immagine , senza aver vissuto quella esperienza , quel momento , quello stato d’animo , a me piace ciao franca
La scelta formale mi ricorda l’estetica dei fumetti d’avventura anni ’80 realizzati con l’inchiostro nero.
La verticalità accentuata riempita di un “mare verticale” tutto nero costruisce un’immensità illuminata solo da un’ipotetica e luminosissima luna piena al culmine della quale galleggia, più che navigare, una barchetta.
Nell’insieme, trovo il risultato interessante, ma solo dal punto di vista grafico.
@ Fulvio
“un’ipotetica e luminosissima luna piena”
Non può essere la luna ipotetica e luminosissima però il tuo riferimento dell’inchiostro nero è efficace, molto efficace
Anche in questo caso il titolo e pensierino con dedica dell’autore non sono molto in sintonia con quanto racconta la fotografia, che rimane comunque un discreto lavoro in un drammatico bianco & nero. Qualcuno potrebbe sognare bagni estivi in mare scuro di petrolio ed esserne felice. La fotografia con i toni cupi mi rimanda a quelle in auge negli anni settanta, oppure ai primi film di Antonioni (l?avventura).