Sono ormai molte le realtà in cui la riscoperta della fotografia analogica corre fianco a fianco con la realtà digitale.
Spero che un po’ di serenità possa calare su questo nostro mondo sempre sull’orlo di una nuova rivoluzione.
Questo lavoro di Francesca tra l’altro si lascia guardare con estremo interesse.
Loris
Grazie Loris, molti mi snobbano quando parlo loro di Lomo, che invece è un modo diverso di fare fotografia, divertente e che può essere usato in tanti modi.
Ho scoperto che mi piace usare la Action Sampler per fare ritratti, che sono quasi sempre di persone sorridenti, perchè come tiro fuori quella macchinetta argentata tutti si mettono a ridere pensando che sia finta, e si prestano a “giocare” con me!
Esatto Francesca, davanti ad una macchina che sembra un giocattolo è più facile giocare, pensa la stessa situazione con in mano una ippercarrozzatatropicalizzataautomatizzatasupersofisticata….diciamolo…complicata reflexona dotata di altrettanto roboante ottica.
Ecco io non conosco sta lomo di persona nel senso che non ne ho mai avuto una e invece mi ci piacerebbe giocare un pò con.
Perchè mi sembra che possa essere interessante e creativa e dato che non ho capito bene il meccanismo mi intrippa!
La lomografia è un particolare approccio all’arte della fotografia, riassumibile nel motto «non pensare, scatta!» e caratterizzato dall’impiego di una macchina fotografica 35mm compatta, la LOMO.
è una macchinetta che usa moltissimo mia figlia Francesca giovanissima anche lei ,dice che quello che riesce a catturare con quella macchina non riuscirebbe mai con la mia gloriosa Nikon 300d (si puo’ dire ?)
lo copio e lo incollo (Porta la tua lomo ovunque tu vada
Usala sempre di giorno e di notte
La lomografia non è un’interferenza nella tua vita ma ne è parte integrante
Scatta senza guardare nel mirino
Avvicinati più che puoi
Non pensare, sei un hipster
Sii veloce
Non preoccuparti in anticipo di quello che verrà impresso
Non preoccuparti neppure dopo
Non ti preoccupare di queste regole
Ecco tutto questo puo’ essere vero fino a quando in vece come dice la mi ….. figliola… lei ha una LOMO manuale- è li’ che guidi la tua immagine e il motto si trasforma in pensa prima e scatta dopo !!
Per tornare aquesta immagine suppomgo che gli scatti sono proprio stati immediati , spontanei – come fossero fatte da un telefonino tra amici ,
certo il ritratto di questa foto -non porta in sè tutti i canoni della regola “ritratto “”stravolge l’anima del fotoamatore puntiglioso – MA!!!!! se mi attengo alle regole che ho elencato della LOMO e allora buon divertimento ,il piacere di una libertà da regole tecniche polverose sarebbe il titolo .
LE foto in realtà sono una sola, la Action Sampler ha 4 piccoli obbiettivi di plastica che si azionano in sequenza (il primo è quello in alto a sinistra, l’ultimo è quello in alto a destra), cogliendo i 4 momenti.
Questa macchinetta non ha mirino, quindi non pensi, ma scatti e basta quando vedi qualcosa che ti piace.
Non deve essere per forza qualcosa in movimento, anche perchè gli obbiettivi non sono perfettamente in asse, perciò anche tenendola ferma mentre scatta non ti vengono 4 fotine uguali, ma 4 scatti simili!
L’equivalente delle lomo 35mm (come questa) possono essere i cellulari.
Sul mio flickr ho due album per lomo e digital lomo http://www.flickr.com/lafrancy
Ho sempre amato la filosofia LOMO: una fotografia istintiva, di pancia, prima che di testa. Fatta di immagini che non vogliono crecare la perfezione formale, ma vogliono raccontare l’istante così come è vissuto. Pieno di imperfezioni, come piena di imperfazioni è la vita stessa.
La Action Sampler di Francesca raccoglie 4 frame di questi istanti.
Per mio istinto personale, però, io apprezzo molto di più un altro modello di Lomo, la supersampler, che i 4 fotogrammi me li restituisce in sequenza, accentuando ancora di più questi micro spot di vita.
Quando però mi sono trovato a valutare i miei scatti, assieme a quelli di mia figlia che all’epoca aveva 3-4 anni, vidi che i suoi erano enormemente più interessanti. Forse la mia testa era troppo presente, mentre per lei, con il braccino piccolo e nessun preconcetto costruttivo, l’agitare la macchina era molto più istintivo.
Ovviamente quelle mie foto mi sono ben guardato di proporle, preferendo di gran lunga lasciare a mia figlia il suo spazio.
Per chi fosse interessato le ho parcheggiate qui: http://ezioturus.altervista.org/foto/ospiti/angelica/album/ange.htm
Di tutto il discorso ho ben capito quanto importante fosse l’istinto, prima ancora del formalismo. Lo stesso istinto che accompagna questa foto di Francesca
Grazie Ezio, ho visto le foto di tua figlia…
in effetti la freschezza dei suoi pochi anni e l’ignoranza della Fotografia come la consideriamo noi “reflexdotati” le hanno permesso di fare fotografie veramente interessanti!
Mi auguro che ancora si diverta a giocare con quella macchinetta, che prima o poi voglio far entrare nel mio parco toycamera!
Sono ormai molte le realtà in cui la riscoperta della fotografia analogica corre fianco a fianco con la realtà digitale.
Spero che un po’ di serenità possa calare su questo nostro mondo sempre sull’orlo di una nuova rivoluzione.
Questo lavoro di Francesca tra l’altro si lascia guardare con estremo interesse.
Loris
Grazie Loris, molti mi snobbano quando parlo loro di Lomo, che invece è un modo diverso di fare fotografia, divertente e che può essere usato in tanti modi.
Ho scoperto che mi piace usare la Action Sampler per fare ritratti, che sono quasi sempre di persone sorridenti, perchè come tiro fuori quella macchinetta argentata tutti si mettono a ridere pensando che sia finta, e si prestano a “giocare” con me!
Esatto Francesca, davanti ad una macchina che sembra un giocattolo è più facile giocare, pensa la stessa situazione con in mano una ippercarrozzatatropicalizzataautomatizzatasupersofisticata….diciamolo…complicata reflexona dotata di altrettanto roboante ottica.
Ecco io non conosco sta lomo di persona nel senso che non ne ho mai avuto una e invece mi ci piacerebbe giocare un pò con.
Perchè mi sembra che possa essere interessante e creativa e dato che non ho capito bene il meccanismo mi intrippa!
La lomografia è un particolare approccio all’arte della fotografia, riassumibile nel motto «non pensare, scatta!» e caratterizzato dall’impiego di una macchina fotografica 35mm compatta, la LOMO.
è una macchinetta che usa moltissimo mia figlia Francesca giovanissima anche lei ,dice che quello che riesce a catturare con quella macchina non riuscirebbe mai con la mia gloriosa Nikon 300d (si puo’ dire ?)
lo copio e lo incollo (Porta la tua lomo ovunque tu vada
Usala sempre di giorno e di notte
La lomografia non è un’interferenza nella tua vita ma ne è parte integrante
Scatta senza guardare nel mirino
Avvicinati più che puoi
Non pensare, sei un hipster
Sii veloce
Non preoccuparti in anticipo di quello che verrà impresso
Non preoccuparti neppure dopo
Non ti preoccupare di queste regole
Ecco tutto questo puo’ essere vero fino a quando in vece come dice la mi ….. figliola… lei ha una LOMO manuale- è li’ che guidi la tua immagine e il motto si trasforma in pensa prima e scatta dopo !!
Per tornare aquesta immagine suppomgo che gli scatti sono proprio stati immediati , spontanei – come fossero fatte da un telefonino tra amici ,
certo il ritratto di questa foto -non porta in sè tutti i canoni della regola “ritratto “”stravolge l’anima del fotoamatore puntiglioso – MA!!!!! se mi attengo alle regole che ho elencato della LOMO e allora buon divertimento ,il piacere di una libertà da regole tecniche polverose sarebbe il titolo .
LE foto in realtà sono una sola, la Action Sampler ha 4 piccoli obbiettivi di plastica che si azionano in sequenza (il primo è quello in alto a sinistra, l’ultimo è quello in alto a destra), cogliendo i 4 momenti.
Questa macchinetta non ha mirino, quindi non pensi, ma scatti e basta quando vedi qualcosa che ti piace.
Non deve essere per forza qualcosa in movimento, anche perchè gli obbiettivi non sono perfettamente in asse, perciò anche tenendola ferma mentre scatta non ti vengono 4 fotine uguali, ma 4 scatti simili!
L’equivalente delle lomo 35mm (come questa) possono essere i cellulari.
Sul mio flickr ho due album per lomo e digital lomo
http://www.flickr.com/lafrancy
Ho sempre amato la filosofia LOMO: una fotografia istintiva, di pancia, prima che di testa. Fatta di immagini che non vogliono crecare la perfezione formale, ma vogliono raccontare l’istante così come è vissuto. Pieno di imperfezioni, come piena di imperfazioni è la vita stessa.
La Action Sampler di Francesca raccoglie 4 frame di questi istanti.
Per mio istinto personale, però, io apprezzo molto di più un altro modello di Lomo, la supersampler, che i 4 fotogrammi me li restituisce in sequenza, accentuando ancora di più questi micro spot di vita.
Quando però mi sono trovato a valutare i miei scatti, assieme a quelli di mia figlia che all’epoca aveva 3-4 anni, vidi che i suoi erano enormemente più interessanti. Forse la mia testa era troppo presente, mentre per lei, con il braccino piccolo e nessun preconcetto costruttivo, l’agitare la macchina era molto più istintivo.
Ovviamente quelle mie foto mi sono ben guardato di proporle, preferendo di gran lunga lasciare a mia figlia il suo spazio.
Per chi fosse interessato le ho parcheggiate qui: http://ezioturus.altervista.org/foto/ospiti/angelica/album/ange.htm
Di tutto il discorso ho ben capito quanto importante fosse l’istinto, prima ancora del formalismo. Lo stesso istinto che accompagna questa foto di Francesca
Grazie Ezio, ho visto le foto di tua figlia…
in effetti la freschezza dei suoi pochi anni e l’ignoranza della Fotografia come la consideriamo noi “reflexdotati” le hanno permesso di fare fotografie veramente interessanti!
Mi auguro che ancora si diverta a giocare con quella macchinetta, che prima o poi voglio far entrare nel mio parco toycamera!