



Una foto che ho visto mentalmente e sulla quale ho provato molteplici sensazioni riguardo la contrapposizione di valori così attualmente riccorrenti.
Spero, con molta semplicità, di essere riuscito a trasmettere un messaggio che possa fermarci un attimo a pensare…
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E’ un’immagine semplice ma molto eloquente.
In essa si nota lo stridente contrasto tra la povertà e la ricchezza, tra la miseria che offende la dignità umana e l’opulenza sfrontata e sbandierata.
La cassetta per le elemosine deve essere protetta da un grande lucchetto rosso, perché anche il poco in essa contenuto può far gola a qualcuno.
Complimenti
Una foto di facile lettura, davanti la cassetta per i poveri debitamente evidenziata da quel lucchetto rosso, subito dietro lo sfarzo …, Un appunto solo, avrei dato un pò di aria sopra e sotto (IMHO)
Grazie dei vs commenti che apprezzo moltissimo.
Se può servire ad una miglior interpretazione riprendo dal mio blog le MIE (secondarie) impressioni che l’immagine mi ha rivelato dopo
…
* la foto è nettamente (e volutamente) divisa in 2 parti dall’impronta di una mano sull’intonaco che sembra intimare un “ALT” per farti fermare, riflettere e poi scegliere la tua direzione di appartenenza.
* un messaggio tenero d’amore scritto sulla massiccia barra di protezione quasi a voler dimostrare la forza, la potenza e l’indissolubilità del sentimento.
* i 2 oggetti rossi rappresentano 2 tipi di sicurezza: un robusto lucchetto che con forza protegge un valore reale e importante mentre la borsa con le sue frivolezze ha un livello protettivo di pari livello al suo contenuto
* per ultimo, se vogliamo cercare ancora qualcosa, possiamo fare anche una similitudine… politica.
E trascrivo, sempre dal mio blog, una considerazione che mi ha sempre spinto a cercare nella foto un messaggio parlato soprattutto:
…una fotografia non deve costruirsi (e poi venir letta) solo nel suo aspetto tecnicistico se un colore è sbiadito o il soggetto non è nel terzo ecc.. ma dev’essere prima “non fatta”, ragionata ed elaborata mentalmente; solo dopo quei pochi secondi, quando l’immagine vera emerge come da uno stereogramma, entra in funzione lo scatto per il fissaggio materiale di quell’attimo che diventerà, allora sì, unico e “incancellabile”.
Spero di non avevri annoiato e ancora grazie.
piero
@ Autore: “Spero di non avevri annoiato”
Per nulla! A parte il ‘deve’ sempre forte espressione in Fotografia è molto interessante il tuo manifesto artistico, proprio una bella sensazione leggerlo.
E la tua fotografia ne è esempio e si impone.
Il piacere nel guardarla si intensifica con la riconoscibilità e comprensione dei simboli inclusi, una rivelazione aggiunta.