Con un titolo così la fotografia raddoppiata diventa un materiale da camera delle meraviglie di rinascimentale memoria!
Più semplice e emozionante sarebbe stato ammirare la rilassatezza del mono-viso… chiedendosi semmai se avesse pensieri diversi da quelli di un autocompiacimento.
la ritengo una foto molto interessante non per il fatto che “simula” una possibile e spiacevole situazione ma per quanto artisticamente l’immagine suggerisce: il vero ed il falso, il doppio da un’unicità, lo specchio ingannevole, un esercizio di stile. foto perfetta stilisticamente. complimenti all’autore.
Ringrazio per l’attenzione per una immagine natA per gioco, per caso e che, una volta realizzata mi è sembrata più intressante del singolo scatto originale d partenza, per andare oltre al ritratto tradizionale (somigliante, sembiante, alla ricerca dell’interiore…. poca importanza ha) per cercare di vedere un “fenomeno” anche attraverso il suo rovescio. Un gioco allo specchio che ha preso anche me, come tanti fotografi di ogni età (mi viene in mente Man Ray,. senza avere la presuzione di emularlo, ovviamente; mi viene in mente la lettura de La camera chiara, ormai molti anni fa; mi viene in mete quando mi guardo allo specchio e non mi riconosco senza sapere razionalmente perché). SOlo un gioco, ma con qualche motivo di “riflessione” (almeno per me)
Un mostro con due colli (esteticamente poco gradevole) e con due teste forzate nel terzo alto; mentre il resto scuro dell’immagine (ben 2/3) aggiunge nulla al contesto; anzi, lo deprime.
… e mi chiedo anche perché una bella metà, raddopppiando, diventi mostro quasi che la bellezza debba essere legata a dei canoni di normalità, tanto che, deviando da quei canoni, sfoci nella mostruosità. Un ulteriore elemento di riflessioni che mi offre il Tutolo
Con un titolo così la fotografia raddoppiata diventa un materiale da camera delle meraviglie di rinascimentale memoria!
Più semplice e emozionante sarebbe stato ammirare la rilassatezza del mono-viso… chiedendosi semmai se avesse pensieri diversi da quelli di un autocompiacimento.
Mi fa un pochino impressione due colli attaccati , un bifacciale , siamesi anche nell’espressione ,suppongo siamesi anche nel pensiero !
di questa foto mi piace il colore
Un ritratto che purtroppo potrebbe essere realtà e che invece è di poca fantasia. Scusate ma personalmente la trovo una foto sfortunata.
la ritengo una foto molto interessante non per il fatto che “simula” una possibile e spiacevole situazione ma per quanto artisticamente l’immagine suggerisce: il vero ed il falso, il doppio da un’unicità, lo specchio ingannevole, un esercizio di stile. foto perfetta stilisticamente. complimenti all’autore.
Ringrazio per l’attenzione per una immagine natA per gioco, per caso e che, una volta realizzata mi è sembrata più intressante del singolo scatto originale d partenza, per andare oltre al ritratto tradizionale (somigliante, sembiante, alla ricerca dell’interiore…. poca importanza ha) per cercare di vedere un “fenomeno” anche attraverso il suo rovescio. Un gioco allo specchio che ha preso anche me, come tanti fotografi di ogni età (mi viene in mente Man Ray,. senza avere la presuzione di emularlo, ovviamente; mi viene in mente la lettura de La camera chiara, ormai molti anni fa; mi viene in mete quando mi guardo allo specchio e non mi riconosco senza sapere razionalmente perché). SOlo un gioco, ma con qualche motivo di “riflessione” (almeno per me)
Un mostro con due colli (esteticamente poco gradevole) e con due teste forzate nel terzo alto; mentre il resto scuro dell’immagine (ben 2/3) aggiunge nulla al contesto; anzi, lo deprime.
… e mi chiedo anche perché una bella metà, raddopppiando, diventi mostro
quasi che la bellezza debba essere legata a dei canoni di normalità, tanto che, deviando da quei canoni, sfoci nella mostruosità. Un ulteriore elemento di riflessioni che mi offre il Tutolo