La composizione è dominata da linee di forza parallele: il tetto in primo piano, il colonnato sullo sfondo, le mattonelle della pavimentazione, la stessa ombra del viandante. Ombra che lo precede e ne anticipa il cammino. La luce è alle sue spalle, se ne allontana.
Siamo ad Assisi. Il “Poverello”, carico della Luce del Vangelo che si reca negli angoli bui del mondo? Una interpretazione, forse forzata, di una immagine che mi piace.
Anch’io, dopo questa breve, nostalgica intrusione, torno nel buio non prima di aver salutato tutti gli amici del blog.
Buona “Luce”
Enrico
Splendido l’istante, bello il gioco controverso delle linee geometriche, bella la composizione. Il colore, sul mio monitor, è un po’ grigio.
Complimenti
Una bella foto ben composta, con una splendida luce. Forse stona la visione del tetto in basso sulla sinistra, ma evidentemente il fotografo non poteva spostarsi più avanti. Complimenti.
Una buona immagine che a mio avviso diventa molto bella in virtu’ della postproduzione che ha creato l’effetto luce spot sul pellegrino.
E’ una modalità funzionale, quindi buona.
Loris
Il “calore”, la forza che spinge il pellegrino ad affrontare un lungo cammino di stenti e di digiuno, calzato di freddi sandali, vestito di un ruvido saio, non è esteriore.
A me piace molto questa foto, sia per la composizione per la luce radente e per il profondo significato ed emozione che trasmette. Poi ognuno fa la sua lettura, ma mi piace il fatto che il pellegrino proviene dalla luce, per andare verso il buio che prevale intorno a se, , forse ci si aspetta il contrario da un pellegrino, sempre più santo, e santificato dalla luce……. qui va e porta la luce ( dopo averla incontrata) come annunzio di quella luce vera ……. Complimenti
Giuseppe
La composizione è dominata da linee di forza parallele: il tetto in primo piano, il colonnato sullo sfondo, le mattonelle della pavimentazione, la stessa ombra del viandante. Ombra che lo precede e ne anticipa il cammino. La luce è alle sue spalle, se ne allontana.
Siamo ad Assisi. Il “Poverello”, carico della Luce del Vangelo che si reca negli angoli bui del mondo? Una interpretazione, forse forzata, di una immagine che mi piace.
Anch’io, dopo questa breve, nostalgica intrusione, torno nel buio non prima di aver salutato tutti gli amici del blog.
Buona “Luce”
Enrico
Splendido l’istante, bello il gioco controverso delle linee geometriche, bella la composizione. Il colore, sul mio monitor, è un po’ grigio.
Complimenti
Una bella foto ben composta, con una splendida luce. Forse stona la visione del tetto in basso sulla sinistra, ma evidentemente il fotografo non poteva spostarsi più avanti. Complimenti.
Una buona immagine che a mio avviso diventa molto bella in virtu’ della postproduzione che ha creato l’effetto luce spot sul pellegrino.
E’ una modalità funzionale, quindi buona.
Loris
a me invece il tetto in basso a sinistra non dispiace…
Sensazione, solo una sensazione: sento la foto ‘gelida’, nononostante i colori ‘caldi’. Un bel contrasto: adesso mi interrogo… sul perchè.
Il “calore”, la forza che spinge il pellegrino ad affrontare un lungo cammino di stenti e di digiuno, calzato di freddi sandali, vestito di un ruvido saio, non è esteriore.
A me piace molto questa foto, sia per la composizione per la luce radente e per il profondo significato ed emozione che trasmette. Poi ognuno fa la sua lettura, ma mi piace il fatto che il pellegrino proviene dalla luce, per andare verso il buio che prevale intorno a se, , forse ci si aspetta il contrario da un pellegrino, sempre più santo, e santificato dalla luce……. qui va e porta la luce ( dopo averla incontrata) come annunzio di quella luce vera ……. Complimenti
Giuseppe
Grazie per gli apprezzamenti e per aver speso un pò del vostro tempo.
Alessandro