Giovanni, non me ne volere ma sono di parere diverso da chi mi ha preceduto. Un intervento pesante in PP che crea artefatti (le due zone bianche fra acqua e riflesso degli alberi). A me crea fastidio visivo. Potrebbe essere benissimo uno pseudo HDR (si parla di pseudo HDR quando si parte da un solo scatto) con regolazioni pesanti di alcuni parametri. Può piacere all’inizio a chi si cimenta per le prime volte con questi strumenti digitali, ma ben presto si torna in sè…
Il vero HDR ha lo scopo di ampliare la gamma dinamica e basta e richiede diversi scatti con macchina su cavalletto.
Se non è HDR è di certo un intervento in PP.
Ben vengano le sperimentazioni, ma poi ci si accorge che la fotografia vive di altre profondità.
Buona domenica
Enrico
foto molto piacevole da guardare, sia per i toni caldi che riscaldano il cuore di chi lo usa non solo come pompa, ma anche per la tranquillità che infonde dovuto all’impercettibile movimento delle acque verso il mare. Ben composta il che aumenta la sensazione d’armonia d’insieme. Mi piace particolarmente il residuato di post produzione presente in alcune parti dell’immagine, da l’idea della manipolazione fatta dall’uomo su sul programma predefinito della macchina, sono come le pennellate dense di colore del pittore oppure i grumi di creta dello scultore. viva le striature dei pixel abbasso il conformismo fotografico che uccide l’immaginazione.
Caro Lucy Franco, si potrebbe consigliare all’autore di allontanarsi ancora di più dal conformismo, perchè ancora ne subisce gli influssi negativi, vedi orizzonte diritto, assenza di micromosso ed immagine a fuoco.
Condivido il ‘ben presto si torna in sè’ di Enrico: lo trovo perfetto. Così pure la ‘profondità successiva che non ha nulla a che spartire con l’orizzonte sacrificato dalla profonda prospettiva che vedo.
E’ inteso che dopo lo sperimentalismo da cursore un autore torna in sè, ma queste attraenti plaghe deve percorrerle per sentirsi creatore… salvo ritornare in sè ed apprezzarsi per quel che sa vedere, da subito con la macchina fotografica ancora in mano, calda, fidata e estensione della sua personalità… imho.
Sapiente dosaggio della tecnica HDR.
Foto veramente molto bella
non me ne intendo molto , a me non sembra una HDR , è un paesaggio pittorico dai toni caldi -distribuzione equilibrata delle forme è piacevole
Giovanni, non me ne volere ma sono di parere diverso da chi mi ha preceduto. Un intervento pesante in PP che crea artefatti (le due zone bianche fra acqua e riflesso degli alberi). A me crea fastidio visivo. Potrebbe essere benissimo uno pseudo HDR (si parla di pseudo HDR quando si parte da un solo scatto) con regolazioni pesanti di alcuni parametri. Può piacere all’inizio a chi si cimenta per le prime volte con questi strumenti digitali, ma ben presto si torna in sè…
Il vero HDR ha lo scopo di ampliare la gamma dinamica e basta e richiede diversi scatti con macchina su cavalletto.
Se non è HDR è di certo un intervento in PP.
Ben vengano le sperimentazioni, ma poi ci si accorge che la fotografia vive di altre profondità.
Buona domenica
Enrico
foto molto piacevole da guardare, sia per i toni caldi che riscaldano il cuore di chi lo usa non solo come pompa, ma anche per la tranquillità che infonde dovuto all’impercettibile movimento delle acque verso il mare. Ben composta il che aumenta la sensazione d’armonia d’insieme. Mi piace particolarmente il residuato di post produzione presente in alcune parti dell’immagine, da l’idea della manipolazione fatta dall’uomo su sul programma predefinito della macchina, sono come le pennellate dense di colore del pittore oppure i grumi di creta dello scultore. viva le striature dei pixel abbasso il conformismo fotografico che uccide l’immaginazione.
Evvabbé…
sono del parere di Enrico Maddalena
Caro Lucy Franco, si potrebbe consigliare all’autore di allontanarsi ancora di più dal conformismo, perchè ancora ne subisce gli influssi negativi, vedi orizzonte diritto, assenza di micromosso ed immagine a fuoco.
Condivido il ‘ben presto si torna in sè’ di Enrico: lo trovo perfetto. Così pure la ‘profondità successiva che non ha nulla a che spartire con l’orizzonte sacrificato dalla profonda prospettiva che vedo.
@ Enrico mi spiegheresti il conformismo negativo ? di questa foto
e a Domenico chiedo @ Il ben presto si torna in sè “”
se ne potrebbe parlarne un pochino ?
@ Franca
E’ inteso che dopo lo sperimentalismo da cursore un autore torna in sè, ma queste attraenti plaghe deve percorrerle per sentirsi creatore… salvo ritornare in sè ed apprezzarsi per quel che sa vedere, da subito con la macchina fotografica ancora in mano, calda, fidata e estensione della sua personalità… imho.
Franca, Domenico ha centrato il concetto.