Questo mi ricorda invece un dipinto futurista. Non mi stupirei di leggervi la firma di Depero
Roberto ha saturato parecchio i colori. Composizione studiata con i margini dell’edificio che partono dai due angoli inferiori del quadro con precisione millimetrica e lo spigolo verticale a metà dell’inquadratura. Il blu intenso e cupo del cielo contrasta cromaticamente e tonalmente col giallo e l’arancio del fabbricato.
Trovo molto interessante la proposta per il principio che sottointende: la realtà non è mai quello che sembra.
Questa immagine è la dimostrazione di quanto è ingannevole l’occhio nella lettura della prospettiva. Questo edificio con forma di parallepipedo, ripreso dal basso , con lo spigolo precisamente posto al centro del punto di vista, coincide di fatto con la proiezione ortogonale di una piramide .E , malgrado quest’ultimo modo di rappresentare la realtà sia il più lontano da cio’ che l’occhio vede, è più facile dire che quel che vediamo è una piramide, piuttosto che dire che è un parallelepipedo.
La realtà non è mai quel che sembra,non c’è dubbio. quelle finestre ce lo ricordano.
Aiuta in questa lettura la nettezza dei contorni che richiamano in memoria la precisione necessaria alla geometria euclidea e la scelta di saturare i colori con quegli arancioni che richiamano in qualche modo, nel profondo dei nostri vissuti, gli aranci delle sabbie del Cairo.
Questo mi ricorda invece un dipinto futurista. Non mi stupirei di leggervi la firma di Depero
Roberto ha saturato parecchio i colori. Composizione studiata con i margini dell’edificio che partono dai due angoli inferiori del quadro con precisione millimetrica e lo spigolo verticale a metà dell’inquadratura. Il blu intenso e cupo del cielo contrasta cromaticamente e tonalmente col giallo e l’arancio del fabbricato.
Trovo molto interessante la proposta per il principio che sottointende: la realtà non è mai quello che sembra.
Questa immagine è la dimostrazione di quanto è ingannevole l’occhio nella lettura della prospettiva. Questo edificio con forma di parallepipedo, ripreso dal basso , con lo spigolo precisamente posto al centro del punto di vista, coincide di fatto con la proiezione ortogonale di una piramide .E , malgrado quest’ultimo modo di rappresentare la realtà sia il più lontano da cio’ che l’occhio vede, è più facile dire che quel che vediamo è una piramide, piuttosto che dire che è un parallelepipedo.
La realtà non è mai quel che sembra,non c’è dubbio. quelle finestre ce lo ricordano.
Aiuta in questa lettura la nettezza dei contorni che richiamano in memoria la precisione necessaria alla geometria euclidea e la scelta di saturare i colori con quegli arancioni che richiamano in qualche modo, nel profondo dei nostri vissuti, gli aranci delle sabbie del Cairo.